Non so quando e` comminciato questo amore per la musica tradizionale italiana... Vorrei credere che c`e` l`ho nel sangue.
Forse perche questa musica e` un inno dedicato alla vita`... all` amore per la vita`.
Non sono italiana pero` ammiro questo popolo e sopratutto la sua capacita` di affrontare la vita` con la musica ...con l` eterno ed l`infrangibile amore per la bellezza ....
Penso essere davvero meraviglioso vedere gente che balla sull`orlo dell`abisso...

venerdì 19 settembre 2008

Pizzica leccese
























La pizzica , o, nella sua forma più tradizionale pizzica pizzica, è una danza tradizionale del Salento, sebbene fosse originariamente diffusa in tutta la Puglia e nella Basilicata orientale.

Fa parte della grande famiglia delle tarantelle, come si usa chiamare quel variegato gruppo di danze diffuse fin dall'antichità in tutta l'Italia meridionale.

La pizzica fu considerata l'unica medicina contro il morso delle tarante. Nel Salento di molti anni fa la popolazione era per lo più contadina e viveva a stretto contatto con la terra e gli animali, tra cui i ragni, la tarantola. Durante il raccolto capitava di sentirsi improvvisamente male e svenire. Dopo molti casi non curati dalla medicina tradizionale, si notò che la persona in questione appariva in uno stato di trance continuo e non aveva alcuna reazione ad eccezione di un ballo durante la suonata di alcuni strumenti tra cui, il più importante, il tamburello.

Importanza fondamentale di questo fenomeno è attribuita a San Paolo, il quale compariva ai tarantolati e prevedeva la loro guarigione dopo qualche giorno, alcune settimane, addirittura mesi. Testimonianze di persone viventi che affermano di aver avuto tali esperienze le si trovano in varie zone del Salento.

La pizzica, oltre ad essere suonata nei momenti di festa di singoli gruppi familiari o di intere comunità locali, costituiva anche il principale accompagnamento del rito etnocoreutico del tarantismo. Essa, quindi, veniva eseguita da orchestrine composte da vari strumenti - tra i quali emergevano il tamburello ed il violino per le loro caratteristiche ritmiche e melodiche - con lo scopo di "esorcizzare" le donne tarantate e guarirle, attraverso il ballo che questa musica frenetica scatenava, dal loro male.

La pizzica, suonata per giorni o addirittura settimane per la cura delle tarantate, aveva spesso caratteristiche proprie, che la differenziavano da quella suonata per il ballo. La "pizzica tarantata" - resa famosa dalle registrazioni del maestro violinista Luigi Stifani - o come la chiamavano alcuni, la "taranta", era infatti eseguita con un ritmo in genere più accelerato rispetto a quella classica suonata per il ballo, e molto spesso le tonalità più frequentate erano quelle in minore, capaci di "scazzicare" (ossia stimolare) più facilmente la tarantata grazie al carattere ridondante e malinconico che le tonalità minori appunto posseggono.

Oggi il tarantismo è completamente scomparso, si assiste però alla riscoperta della musica e delle tradizioni popolari (ed in particolare del genere pizzica, che ha portato ad una nuova definizione di "neo-tarantismo").




(fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Pizzica)

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